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Perché ci si sente così stanchi quando inizia la Primavera?

Cosa è l’astenia primaverile? Cause, sintomi e integratori

Il termine astenia deriva dal greco e significa assenza di forza o energia. Riconoscere questo disturbo non è facile poiché in ogni persona si può manifestare con sintomi e gradi diversi. Il fattore principale che permette di riconoscere l’astenia primaverile è la durata di questi sintomi (stanchezza e debolezza).

È importante chiarire che l’astenia non è una malattia né una patologia, ma semplicemente una condizione di debolezza e stanchezza che può manifestarsi a causa di diversi fattori interni ed esterni.

Cause di astenia primaverile

I vari fattori ambientali tipici di questo periodo inducono nell'organismo una serie di meccanismi che alterano la regolazione dei ritmi circadiani. Questa alterazione è dovuta a un cambiamento nella secrezione di ormoni come endorfine, cortisolo, melatonina, ecc. Queste alterazioni ormonali provocano un cambiamento nei ritmi biologici che, nel processo di adattamento alle nuove condizioni ambientali, necessitano di un maggiore consumo quotidiano di energia.

I fattori ambientali che influenzano l'organismo sono:

  • I cambiamenti meteorologici, l’aumento delle temperature e della pressione atmosferica, nonché delle ore di luce.

  • Il cambio dell’ora, che implica una modifica delle abitudini quotidiane.

In ogni caso, essendo un disturbo di adattamento, scompare da solo in una o due settimane a seconda della persona.

A causa della varietà di sintomi con cui questa condizione si presenta, circa il 30% delle persone che ne soffre si rivolge a centri sanitari, rendendola una causa frequente di cure mediche. La sensazione di stanchezza costante rappresenta fino al 10% di questi casi, e allo 0,2-0,7% delle persone viene diagnosticata la sindrome da stanchezza cronica.

Per queste ragioni è importante distinguere l’astenia da debolezza, capogiri o dispnea, disturbi che si possono confondere facilmente. Il fattore tempo è molto utile per aiutare a identificare l’astenia: la stanchezza viene infatti considerata persistente quando la durata è superiore a un mese e cronica quando la durata è superiore a sei mesi.

Sintomi: come riconoscere l’astenia? 

Con l’arrivo della primavera, più della metà della popolazione può presentare difficoltà di adattamento alla nuova stagione, una condizione comunemente nota come astenia primaverile. Alcuni sintomi sono: 

  • Stanchezza e sonnolenza durante il giorno
  • Mancanza di energia
  • Disturbi del sonno, difficoltà ad addormentarsi
  • Irritabilità o ansia
  • Sbalzi di umore e apatia
  • Riduzione della libido

Combatti astenia primaverile

Se questi sintomi perdurano nel tempo, possono portare a problemi di salute come “anemia” e “depressione”.

Secondo alcuni studi scientifici, la depressione è la causa di affaticamento più comune, come succede indicativamente nella metà dei casi. La soluzione migliore per affrontare l’astenia è risolvere il problema all’origine identificandone la causa, anche se circa il 20% dei pazienti non ha ancora ricevuto una diagnosi.

Come combattere l’astenia primaverile

Quando si parla di possibili modi per ridurre la sensazione di astenia primaverile, non si può parlare di un modo specifico. Tuttavia, possiamo parlare della possibilità di minimizzare i suoi effetti aiutando il processo di adattamento del corpo attraverso una serie di misure:

  • Prepararsi al cambio dell’ora. Come? Adattando gradualmente e in anticipo le abitudini quotidiane al nuovo orario, con particolare attenzione alle ore dedicate ai pasti e al sonno. Nel caso in cui sia troppo tardi per mettere in pratica questo punto, è possibile passare ai successivi.

  • Svolgere una moderata attività fisica per scaricare lo stress e conciliare il sonno.

  • Prestare particolare attenzione all’alimentazione, seguendo una dieta equilibrata che preveda un apporto calorico ridotto e il consumo di maggiori quantità di frutta e verdura fresche.

  • Mantenere una corretta idratazione.

  • Le routine del sonno è essenziale, poiché l'astenia primaverile colpisce la secrezione di melatonina, rendendo il sonno non del tutto ristoratore come il nostro corpo avrebbe quotidianamente bisogno. C'è la sensazione di non avere un riposo completo.

  • L’organismo, quindi, può necessitare di un aiuto esterno. A tale scopo, consigliamo un integratore naturale.

Alleati contro l’astenia: integratori alimentari di origine naturale

Non c'è un solo integratore ideale per questo periodo dell'anno. Ogni persona ha esigenze diverse che possono influenzare il corpo in un modo o nell'altro durante questi mesi. Tuttavia, possiamo citare alcuni integratori alimentari che possono aiutare a rendere il processo di adattamento più facile o semplicemente migliore.

Tra questi è possibile indicare:

  • La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale a partire dal triptofano e contribuisce a ridurre il tempo richiesto per prendere il sonno (1). Regola la fase del sonno e risincronizza l'orologio biologico. Questo ormone ha diverse funzioni: interviene nella regolazione del ritmo circadiano e nei processi di sonno e risveglio, agisce come neurotrasmettitore, svolge attività antiossidante e immunomodulante.

  • I semi di Griffonia simplicifolia è una pianta con semi naturalmente ricchi di L-5-HTP (idrossitriptofano) che migliora l'attività del cervello (2). L-5-HTP agisce come un precursore della serotonina. La serotonina è coinvolta nel sonno e nella gestione dello stress. Quando la sua produzione viene stimolata, gli stati depressivi o ansiosi si riducono e si torna a godere di un sonno di qualità. Pertanto, rappresenta una risposta naturale per aiutare a ritrovare la calma, la serenità e la qualità del sonno.

  • La Rhodiola rosea aiuta il corpo ad adattarsi allo stress emotivo e allo sforzo fisico (3) e ha un effetto benefico sulla fatica (3). È una pianta adattogena (4), cioè una sostanza naturale complessa che permette al corpo di adattarsi a diverse situazioni di stress, indipendentemente dalle loro cause. Essendo una pianta adattogena, dà una risposta funzionale e variabile per ogni persona, tendendo ad aumentare le capacità omeostatiche dell'organismo.

  • Il Ginseng è conosciuto come la pianta dell'energia e della vitalità perché reintegra l'energia mancante e dona una forza vitale positiva (5). I suoi composti attivi, i ginsenosidi, agiscono nell'organismo secondo il bisogno: i ginsenosidi calmanti agiscono in situazioni di stress e, quando è richiesto un rendimento più elevato, sono i ginsenosidi stimolanti ad agire (6).

  • Le foglie di Ginkgo Biloba: I suoi composti attivi sono glicosidi flavonolici e lattoni terpenici contenuti nelle sue foglie. Il ginkgo aiuta a mantenere il benessere mentale (7), per esempio, mantenendo la concentrazione sulla memoria di lavoro a breve termine e durante i momenti di maggiore stress (7).

  • Gli omega 3 sono indispensabili, soprattutto l'EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico). Il DHA contribuisce a mantenere il normale funzionamento del cervello (1), la cui massa è costituita per il 60% da acidi grassi, componenti essenziali delle membrane delle cellule cerebrali. Un buon equilibrio tra gli acidi grassi polinsaturi omega-3 e omega-6 è quindi importante.

  • L’iperico o erba di San Giovanni (Hypericum perforatum L.), una pianta utilizzata da migliaia di anni, contribuisce a favorire il rilassamento e il benessere generale mentale e fisico (x), in quanto aiuta a mantenere un sonno sano e un umore positivo (x). Inoltre, contribuisce all’equilibrio emotivo e favorisce un rilassamento ottimale (x).

  • Il succo di olivello spinoso (Hippophae rhamnoides L.) rappresenta un’incredibile fonte di nutrienti grazie al suo contenuto di vitamine (C, E, acido folico), flavonoidi, carotenoidi e acidi organici. L’elevato contenuto di vitamine rende le bacche di olivello spinoso l’ingrediente perfetto per la preparazione di bevande a elevato valore nutrizionale.

  • Il tè verde matcha favorisce la digestione (x) ed è fonte di antiossidanti, che aiuta a rafforzare le difese naturali dell’organismo contro gli effetti nocivi dei radicali liberi (x) e favorisce la concentrazione (x).
     

Bibliografia

  1. Young P, Finn BC, Bruetman J, Pellegrini D, Kremer A. Enfoque del síndrome de astenia crónica [The chronic asthenia syndrome: a clinical approach]. Medicina (B Aires). 2010;70(3):284-92. Spanish. PMID: 20529781.
  2. COMMISSION REGULATION (EU) No 432/2012 of 16 May 2012 establishing a list of permitted health claims made on foods, other than those referring to the reduction of disease risk and to children's development and health.
  3. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 2446)
  4. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 2659)
  5. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 2829)
  6. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 2673)
  7. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 2809)
  8. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 2261)
  9. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 4065).
  10. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 1116).
  11. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 1103).
  12. Extracted from the EFSA health claims application list, under evaluation (ID 1222).
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